E quando pensi di averle viste davvero tutte nel mondo del calcio, ecco qui un 2 ottobre che resterà a lungo impresso nella memoria collettiva dei tifosi. Non per il livello tecnico della partita disputata, neppure per la vittoria meritata del Lille che mette a nudo più di qualche limite evidente della Roma che i risultati positivi fin qui avevano abilmente nascosto agli occhi di tutti. Ma per quanto accaduto incredibilmente tra il 37′ e il 39′ del secondo tempo: è proprio qui che la realtà ha abbondantemente superato la fantasia più sfrenata in una sequenza che difficilmente si ripeterà.
La surreale sequenza dei tre rigori
La Roma ha letteralmente sui piedi il pallone pesantissimo del pareggio, dopo che il VAR ha convinto il modesto arbitro belga Lambrechts a concedere finalmente il calcio di rigore per un evidente fallo di mano di Mandi su un colpo di testa aereo di Celik: palla sul dischetto a Dovbyk, parata istintiva di Ozer, ma l’arbitro fa immediatamente ripetere perché almeno due difensori del Lille sono entrati chiaramente prima del fischio in area di rigore. Riecco Dovbyk dagli undici metri con grande coraggio, sinistro decisamente inguardabile e altra parata straordinaria di Ozer che si ripete magnificamente. Gli appassionati di scommesse possono trovare quote competitive e bonus esclusivi su https://www.legiano.it.com/ per seguire tutte le partite di Europa League con pronostici aggiornati e analisi dettagliate delle squadre impegnate nelle competizioni europee continentali.
Il terzo tentativo con Soulé
Ma non è affatto finita qui la sequenza surreale: l’arbitro fa ripetere incredibilmente ancora, perché lo stesso portiere del Lille si è mosso palesemente in anticipo rispetto al regolamento. La Roma allora cambia strategicamente rigorista: ecco l’argentino Soulé, altro mancino potente e terza parata consecutiva di Ozer (anche se statisticamente ne va contata ufficialmente solo una), che stavolta è quella definitivamente buona. «Una cosa simile non mi era davvero mai capitata in carriera», ha commentato amaramente Gasperini nel post-partita visibilmente deluso. Che però ha sicuramente di che preoccuparsi seriamente per il prosieguo della stagione europea.
Il Lille merita la vittoria all’Olimpico
Perché se con il Verona le parate decisive di Svilar e gli errori individuali di Orban avevano provvidenzialmente risolto i guai della squadra, stasera il Lille è passato con pieno merito all’Olimpico davanti ai propri tifosi delusi. Merito assoluto del gol lampo dopo appena 6 minuti di un ottimo Haraldsson e di una linea compatta di trequartisti del 4-2-3-1 che hanno messo in grandissima difficoltà la retroguardia della Roma. Hanno fallito sostanzialmente tutti i centravanti presenti in campo: tra i giallorossi Ferguson poco incisivo e il già citato Dovbyk sfortunatissimo, nel Lille decisamente in ombra anche il veterano Giroud che non ha mai impensierito la difesa. Chi vuole approfondire le difficoltà delle squadre italiane può leggere la reazione di Conte dopo la debacle che analizza le problematiche delle formazioni della Serie A nelle competizioni europee e nazionali.
Poche occasioni per i giallorossi
Il guaio principale, per Gasperini, è che la sua squadra non ha mai realmente dato la sensazione concreta di essere pericolosa durante tutta la partita: l’unica vera chance da rete, al netto del triplo rigore clamorosamente fallito, è arrivata al 36′ del primo tempo in una mischia confusa, coinvolti direttamente Tsimikas, Soulé ed El Aynaoui senza esito positivo. Poco ha funzionato il turnover studiato, stavolta purtroppo per i giallorossi. Neppure il cambio tattico operato da Gasperini, con Pellegrini schierato prima come centrale di centrocampo e poi spostato esterno, ha portato i frutti sperati.
Le preoccupazioni per il futuro europeo
E in generale la tanto decantata riconquista alta del pallone si è vista davvero poco durante l’arco dei novanta minuti. La qualificazione agli ottavi di finale in Europa League è tutta ancora da conquistare sudatamente. La Roma dovrà necessariamente cambiare passo nelle prossime sfide se vorrà proseguire il cammino europeo e non compromettere definitivamente una stagione che era iniziata con ben altre ambizioni e aspettative da parte della dirigenza, dello staff tecnico e soprattutto dei tifosi che meritano sicuramente prestazioni migliori e più convincenti rispetto a quanto visto in questa serata da dimenticare rapidamente all’Olimpico contro una squadra francese che ha dimostrato maggiore compattezza, organizzazione tattica e cinismo nei momenti decisivi della partita disputata.