I riti funebri variano enormemente da cultura a cultura, riflettendo credenze religiose, filosofie di vita e visioni dell’aldilà. Oggi, anche nelle società occidentali, si stanno affermando nuove tendenze per rendere il momento del commiato più personalizzato e significativo. Tra i servizi di onoranze funebri a Roma Exequiaa, ad esempio, troviamo il canto gospel durante la cerimonia e la diamantificazione delle ceneri, una tecnica che permette di trasformare le ceneri del defunto in un diamante commemorativo. Sebbene molte delle antiche tradizioni funerarie non siano replicabili per motivi amministrativi o culturali, è interessante esplorare le diverse pratiche che popolazioni di tutto il mondo adottano per onorare i propri defunti. Questo viaggio tra i riti funebri ci aiuterà a comprendere meglio le visioni della morte e dell’aldilà in culture lontane dalla nostra.
Il funerale celeste tibetano: il ritorno alla natura
In Tibet, uno dei riti funebri più sorprendenti è il funerale celeste. Questa pratica, chiamata “Jhator”, consiste nell’offrire il corpo del defunto agli avvoltoi. Secondo la credenza buddista, il corpo è solo un involucro temporaneo e donarlo alla natura è un atto di generosità. Gli avvoltoi, considerati sacri, consumano le spoglie e contribuiscono al ciclo della vita senza contaminare la terra.
Le bare sospese delle Filippine e della Cina
Nelle regioni montuose delle Filippine, in particolare nella comunità Igorot di Sagada, si trovano le bare sospese. Le casse di legno sono fissate a pareti rocciose o appese a scogliere. Questa tradizione, presente anche in alcune zone della Cina, ha radici antichissime e si basa sulla convinzione che tenere i defunti in alto li avvicini agli spiriti celesti e li protegga dalle inondazioni o dagli animali selvatici.
Le mummie viventi in Giappone: Sokushinbutsu
Una delle pratiche più estreme e rare al mondo è il Sokushinbutsu, praticato da alcuni monaci buddisti in Giappone tra il XI e il XIX secolo. Questa forma di auto-mummificazione prevedeva un lungo processo di digiuno e disidratazione fino alla morte. I monaci si sigillavano in una tomba con una piccola apertura per respirare, meditando fino all’ultimo respiro. Se il corpo non si decomponeva, veniva considerato un segno di illuminazione.
Le torri del silenzio dello Zoroastrismo
Gli zoroastriani, antica comunità religiosa presente soprattutto in India e Iran, praticano un rito funebre particolare: l’esposizione del corpo nelle Torri del Silenzio. Queste strutture circolari in pietra servono per lasciare i defunti agli avvoltoi, evitando la contaminazione di terra, acqua e fuoco, considerati elementi sacri nella loro fede.
I funerali jazz di New Orleans
A New Orleans, i funerali sono una celebrazione della vita. La tradizione dei funerali jazz combina riti funebri cristiani con la musica tipica della città. Il corteo funebre è guidato da una banda jazz: la marcia inizia con un ritmo lento e malinconico, ma dopo la sepoltura si trasforma in una festa gioiosa per onorare la vita del defunto.
Le sepolture sotto le case in Indonesia
Nel popolo Toraja dell’Indonesia, i morti non vengono seppelliti subito. I corpi vengono conservati in casa per mesi o addirittura anni, considerati “persone malate” piuttosto che defunti. Solo dopo aver accumulato abbastanza risorse per una cerimonia grandiosa, i Toraja procedono con il funerale e la sepoltura nelle grotte o in tombe scavate nella roccia.
La danza dei morti in Madagascar
In Madagascar, la tradizione del Famadihana, o “Danza dei Morti”, prevede la riesumazione dei defunti ogni pochi anni per essere avvolti in nuovi sudari. Durante la cerimonia, le famiglie ballano con le spoglie dei propri cari, celebrando il loro ricordo e rafforzando il legame con gli antenati.
Conclusione
I riti funebri sono uno specchio delle culture e delle credenze di ogni popolo. Dai funerali festosi alle pratiche spirituali più estreme, ogni tradizione riflette un diverso modo di affrontare la morte e l’aldilà, rendendo questo tema affascinante e ricco di significato.